mercoledì, dicembre 23, 2009

Buon Natale e tutto il resto...


... e con oggi VACANZA!!!!!!!
Dopo aver attraversato due regioni con la neve, mi rintano in casa a guardare la probabile pioggia, a cucinar con nipote e mamma, a mangiar un sacco di salmone marinato, a far bagel e pizzette, a divanizzarmi, a metter a posto tutto quel che è in disordine da mesi, a far un sacco di cosine o nulla del tutto.

E poi un classico di Natale: una lista dei miei piatti preferiti, di quelli che mi son dimenticata nel corso del tempo ma conto di rifare giusto per la cena della Vigilia e di quelli più richiesti dalla famiglia molto poco macrobiotica.
Non faccio il menu perché potete assemblare tutto come vi pare, farci colazione, pranzo, cena o brunch. Tendo per natura a mischiare gusti e sapori e ho difficoltà a pensare a colazione dolci (mangio tranquillamente aringhe e avanzi della sera prima...), pranzi o cena strutturate stile ristorante. Per me l'ideale è tutto sul tavolo e libera scelta ... non mi è ancora riuscito di convincere mia mamma a farlo, per cui è lei a stabilire l'uscita dei piatti ;D ... in compenso a lato i commenti della "famiglia".

Panini semi -dolci, detti anche i panini della zia, piacciono sempre e se non ci fossero avrei seri problemi con la persona piccola.

Pizzette, idem come sopra al posto di farla grande la faccio a porzioncine.

Il pane della signora Grant, non è facile, di più, ideale per chi non ha mai fatto il pane e vuol stupire a Natale. E poi è interpretabile (varianti con erbe, semi di papavero etc), comodo da tagliare a fette e servire con sottaceti e salmone.

Salmone marinato, un grande classico, richiesto a gran voce dal papà e dai cuggini. Lo adoro a colazione con i panini di cui sopra.

Le vongole, o in sautè o con la pasta, altra richiesta specifica (anche se non capisco perché visto che le vongole son le robe più stupide del mondo a farsi)

Fave e bottarga, piace a me!

I peperoncini, ne faccio decine di vasetti tutti gli anni, ma qualcuno per me lo tengo ;)

Cecio snack, farne tanti e tenerli per tutte le merende, aperitivi etc natalizi e post natalizi (anche per capodanno van bene ;))

Insalata russa, virata in vegan ma ad accorgersene ci han messo due pranzi

Cremina di avocado, perché una ricetta non tradizionale ;D ci vuole sempre

Hummus di zucca, un classico delle cene con amici sotto Natale

Zucca al forno, visto che il forno sarà acceso per le patate, metterci la zucca è una stupidaggine (fa scena, è facile e soprattutto è buonissima!!! le varianti non macrobiotiche son innumerevoli ;D)

Pasta, non è detto che ci riesca ma è nell'elenco delle cose che voglio fare!

Non trovate i dolci?????
a parte non essere la persona giusta e la tiritera che non amo i dolci la sapete già, è il momento della tradizione, a sistemar energie, grassi, etc pensateci dal 7 di gennaio.

Le ricette non sono equilibrate tra loro???
ma certo!!! son quelle mi chiedono e io non cucino da sola, ma con quella donna fantastica che è la mia mamma e molte cose le fa lei ;))

venerdì, dicembre 18, 2009

Storia di un barattolo di latte di cocco ... II parte


E con il latte di cocco entriamo nel Natale!
Amo il Natale, ne amo ogni aspetto tranne quello del caos per le strade (chissà come mai???) ma vivo da due settimane con le lucine sparse per la sala, stelle, alberelli appesi ovunque e un sacco di babbo natale ricamati in giro ... sembra la casa di Martha Stewart (così terrorizzo per bene un paio di amiche ;DDD).

Lo so il latte di cocco è natalizio come la torta di frutta, ma mi capita così di rado che mia madre approvi un dolce fatto da me (di solito son poco dolci secondo lei ... ha pure ragione a me i dolci non piacciono e quindi tendo a farli poco dolci ;DDD) che non resisterò a proporlo come merendina alternativa al nipote e famigliari vari.
Quindi se non amate i panettoni, se non avete un dolce di famiglia (noi l'abbiamo!!! ;)), se avrete ospiti vegani o a dieta, se volete proporre una cosina leggera il 26 al termine dell'ordalia di cibo natalizio ... il budino di cocco fa per voi!!!

E' pure facile facile e velocissimo!

500 ml di latte di cocco
1 cucchiaino pieno di agar agar in polvere
8 cucchiai di sciroppo d'acero
1 bastoncino di cannella
1 stella di anice stellato

Fate scaldare il latte di cocco con la cannella e l'anice stellato (potete metterlo in infusione a freddo la sera prima in modo che la speziatura sia più accentuata), una volta quasi a bollore, togliete le spezie, unite lo sciroppo d'acero e l'agar agar.
Mescolate molto bene con una frusta a mano così da evitar grumi e cuocete per altri 5 minuti.
Versate negli stampini in cui avrete messo un cucchiaino di sciroppo d'acero, fate raffreddare e poi mettete in frigo fino al momento di servire. Capovolgeteli su un piatto prima di portare in tavola.

Trucchetto: se il budino risultasse o troppo solido o troppo morbido, potrete ricacciar tutto sul fuoco, far sciogliere tutto e ricalibrare aggiungendo un po' di latte di soia (se aveste finito quello di cocco) o di agar agar. Questa fantastica alghetta, ora molto di moda trai cuochi nazionali, non soffre nell'esser scaldata di nuovo contrariamente a quel che accade usando le gelatine industriali.

martedì, dicembre 15, 2009

Storia di un barattolo di latte di cocco (1 parte)


Al di là di una mia momentanea sparizione dovuta a lavoro, pigrizia, una specie di influenza, realizzazione di regali mangiferi e non, per la fine dell'anno ho il proposito di far pulizia un po' ovunque compresi armadi di vestiti e dispensa. Per l'ennesima volta direte e non vorrei passare per una maniaca, ma le mie pulizie estive si limitano sempre ai cibi che potrebbero attrarre le bestiole volanti, qui invece si tratta controllare pure quello che dalle infami non viene toccato e che giace magari per mesi (se non anni) intonso in fondo in fondo ai pensili ;D.

Ho quindi controllato tutti i barattoli e messi in ordine di scadenza e ne ho dedotto che almeno un paio di barattoli di latte di cocco andavano fatti fuori prima della fine dell'anno ;) In questo modo ho anche sperimentato un paio di cose che riproporrò nelle varie cene, pranzi e affini natalizi.
Non miro a ridurre il delirio di cibo che mi perseguiterà gioiosamente fino alla Befana, ma almeno a far qualcosina di diverso dal tradizionale (per quello c'è la mi mamma).
Ammetto però che dietro questa mia esplosione di pulizie c'è il fatto che son andata in giro per mercati e botteghe e ho comprato di tutto (comprese le spezie della ricetta) non ricordandomi per nulla cosa avevo in dispensa ;D

Parte della prima lattina di latte di cocco è andata in:

Vellutata di broccoli e porri quasi indiani

300 ml di latte di cocco
1 porro
2 broccoli grandi
6 semi di coriandolo
1 chiodo di garofano
1/2 bastoncino di cannella
1 cucchiaino di miscela tandoori
1 cucchiaio di olio di sesamo bio
sale
brodo vegetale qb

Affettate il porro e fate e cimette il broccolo, utilizzando tutto parte verde e gambi compresi (è una vellutata e tutto verrà frullato).
Fate scaldare l'olio e metteteci tutte le spezie, scaldatele per bene e poi unite il porro. fate saltare e unite il broccolo, fate saltare ancora per qualche minuto e poi coprite con brodo vegetale a filo.
Cuocete per almeno 20/25 minuti e poi unite il latte di cocco e fate sobbollire leggermente per altri 20 minuti. Togliete la cannella e il chiodo di garofano e frullate il tutto aggiungendo brodo nel caso risulti troppo spessa.
Se però a parte cuocete al vapore del riso basmati e lasciate la vellutata molto densa potete farne un condimento per il riso. :)
Due piatti in uno....

lunedì, novembre 30, 2009

Torta biete e shitake


Il cielo è così grigio che le foto vengono uno schifo ... e poi questa torta è sparita con la velocità del fulmine ;D
Cominciano le sperimentazione natalizie!
Visto che mi toccano i giorni da schiava isaura dal 24 al 26 compresi, mi devo far venire qualche idea nuova anche se i maschi di famiglia han già fatto pervenire le richieste fisse (panini, salmone marinato, pasta alle vongole).
I regali mangiferi son già in dispensa da settimane, manca ancora qualcosina, ma quest'anno mi sento molto più organizzata del solito e quindi so per certo di essermi dimenticata qualcosa (qualcosa che mi verrà in mente il 24 come minimo ;DDD)

Ho mischiato shitake e un paio di funghi secchi misti per dare una nota autunnale più accentuata. Gli shitake son ricchi di sali minerali e aminoacidi essenziali, in più son ottimi per chi soffre di colesterolo alto e aumentano le difese naturali dell'organismo. In Giappone fanno parte dell'alimentazione quotidiana quasi come le alghe (leggasi 1 fughetto e poche alghe, non di più perché non è necessario come come ha poco senso mangiare tante alghe e shitake in una volta sola ... più o meno è sciocco come fare jogging una volta al mese ;D).

300 gr di farina integrale
2 cucchiai di olio extra vergine d'oliva leggero
birra fredda qb
un pizzico di sale
350 gr di biete (peso da cotte)
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaio abbondante di olio
1 peperoncino (opzionale)
150gr di tazza di panna di soia
5 funghi shitake
3 funghi secchi
10 noci
1 cucchiaio di lievito alimentare

Lavorate farina, olio e birra fino a ottenere un impasto elastico e liscio, fate una palla e lsciate riposare coperto per un'ora.
Ammollate gli shitake e i funghi in acqua calda per un'ora, togliete agli shitake i gambi e affettateli.
Cuocere al vapore le biete, saltatele in olio, aglio e peperoncino, salate e fate raffreddare. Eliminate aglio e peperoncino, tritatele grossolanamente a coltello e mettetele in una ciotola.
Alle biete aggiungete la panna, le noci tritate, i funghi, mescolate e versate sulla pasta che nel frattempo avrete steso su una tortiera e bucherellato con una forchetta.
Cuocete in forno caldo a 180° per 15/20 minuti.

lunedì, novembre 23, 2009

Soia&soia





... il sole ha giusto pensato di spuntare ora!
Dopo 9 giorni di un grigio devastante culminato in un fine settimana a Venezia con il cielo dello stesso colore dell'acqua dei canali.
In un clima troppo caldo per i miei gusti, con nelle papille ancora il gusto dei bigoi in salsa e spaghetti alle capelonghe (cannolicchi per i non veneti ... definite da me in fase di privazione di memoria i rametti con il mitile dentro) e il fegato in fase di spurgo alcolico, mi dedico una settimana "sana" e un lunedì germoglioso. Grazie ancora vecie!!!!!!


Unire tofu a germogli di soia e alla salsa di soia è un abbinamento un pochino strano ma non estremo come può sembrare, magari un pochino ancora troppo yin ma visto che non fa particolarmente freddo me lo concedo ;). I germogli danno una nota di freschezza molto interessante e potrebbero esser sostituiti con germogli di fagiolo mugo o di lenticchia (germogli che non siano delicati e reggano la cottura veloce).

200 gr di germogli di soia
200 gr di tofu
2 cucchiai di olio di sesamo
2 cucchiai di salsa di soia
1 cucchiaio di mirin
8 cucchiai di acqua

Mettete il tofu sotto un peso per 30 minuti in modo da far uscire il liquido in eccesso. Marinatelo per almeno due ore in acqua, salsa di soia e mirin poi tagliatelo a tocchetti.
Scaldate l'olio nel wok e unite il tofu senza scolar troppo la marinata e saltatelo per alcuni minuti, unite i germogli di soia, saltate ancora ma fate in modo che i germogli rimangano croccantissimi e servite ben caldo.

lunedì, novembre 16, 2009

Piatti ritratti




Mi capita di rado, quasi mai, di far pubblicità a qualcuno. Per pigrizia, perché faccio casino già così, perché in (piccola per fortuna) è il mio mestiere e quindi mi annoio, perché mi piace che il blog rimanga un luogo di scarso colonialismo, etc ma ma ma ...

A Castelfranco Veneto presso la galleria Antiruggine dal 21 novembre al 31 gennaio ci sarà la prima mostra fotografica di Bob Noto

Piatti ritratti

e vale la pena di far un viaggetto per vederla (oltre che per comprar vino, cibo e veder la campagna autunnale).
Sulla MejorGastronomia trovate qualche foto e questa è la cartella stampa della mostra.

Perché scrivo di Bob?
Perché Bob Noto è una persona speciale, un unicum nel paesaggio dei fotografi di cibo, un vero iperrealista della digitale, incapace di prendersi sul serio pur creando piccoli capolavori.
A chi dice "sì ma usa il fotoritocco" rispondo che a usarlo in modo così originale è solo lui, almeno in Italia ;D e la sua non è semplice fotografia di cibo (come la mia) ma altro.
Le sue foto mi divertirono e colpirono fin dalla prima volta che ne scoprii una per puro caso in rete: scrissi un breve post su di lui, questo lo divertì e ne nacque una quasi amicizia fatta di brevi mail, qualche pranzo e persino la foto della mia schiena di fianco al titolo.
Che fotografi cibo da parecchi anni prima dell'avvento dei blog - dai quali si è sempre lasciato poco affascinare, preferendo la cucina meno virtuale - che poi sia il fotografo preferito di Ferran Adrià, che spesso compaia sul Gambero Rosso Channel etc etc etc non cambia il modo scanzonato, confusionario, intellettuale, snobistico, esagerato e spassoso con cui ti accoglie anche solo per un paio di ore nella sua vita.

Lui e suoi pranzi son banchetti degni di Peter Greenway, farsi fotografare una ubriacatura e un onore dal quale dopo due anni forse non mi sono ancora ripresa ;DDDD, parlarci vera goduria (per non parlare dei suoi cocktail a stomaco vuoto).

Quel che ho scritto pare esagerato? ... esagerata è solo la capacità di Bob render artistico l'artigianato della cucina.


PS Ehmmm mica l'ho detto a Bob che avrei combinato sto post, ma è di lui degno ;DDD

venerdì, novembre 13, 2009

Roba calda verde!



Il cielo è grigino, Milano è tutta grigia (mi piacerebbe sapere cosa girava nella testa di chi ha costruito in una città con il cielo grigio metà dell'anno palazzi di arenaria grigia....bah) e io mi son messa un vestito grigio (perla ;D) ma con una fantastica sciarpa verdissima!

Quando ho fatto la zuppa però pensavo che venisse più arancione visto che avevo messo le lenticchie decorticate, ma queste si son schiarite in cottura e son diventate di un colorino tristissimo, quindi ho aggiunto le biete ed è diventata una zuppa verde ;D La prossima volta proverò con la verza....

Le zuppe e i brodi in inverno dovrebbero entrare quotidianamente nella nostra alimentazione. Apportano calore, sali minerali, vitamine e proteine e son facili da fare, è sufficiente avere in casa o nel freezer qualche verdure, legumi (in scatola o secchi e decorticati come le lenticchie che cuociono in poco tempo), un buon frullatore e un pochino di fantasia. Culture come quella giapponese e cinese usano la zuppa come unico liquido durante i pasti, non si beve acqua perché fredda e rallenta la digestione ma zuppe calde o tiepide - come la miso ad esempio - anche in estate.

Ho dato un'ultima nota acida con il limone per dare una mano al fegato che ama i gusti acidi e in questo periodo va coccolato e depurato anche in vista dei festini natalizi :)

1 tazza di lenticchie decorticate
1 cipolla
1 spicchio d'aglio
2 tazze di bietole già cotte
1 cucchiaio d'olio extra vergine d'oliva
2 cucchiai di succo di limone
1 cucchiaino di buccia di limone bio grattugiata
brodo vegetale qb

Stufate la cipolla nell'olio e unite le lenticchie ben sciacquate. Coprite con il brodo vegetale freddo (o acqua fredda a cui unire del dado vegetale) e portate a cottura. Unite poi le bietole e fate cuocere per qualche minuto. Frullate bene il tutto, aggiustate di sale e aggiungete la buccia e il succo di limone prima di servire. Per il limone mettetene prima la metà, assaggiate e unite il resto solo se a vostro gusto non è troppo acido.

martedì, novembre 03, 2009

Panini smemorini



Dico da sempre che il mio allenamento all'alzheimer dura dall'infanzia allo scopo di far sì che gli amici e i parenti si abituino e quindi al momento opportuno non se ne accorgano e mi lascino in pace.

Beh un allenamento che da i suoi frutti visto che ho passato una settimana a pensare con che cosa avevo fatto questi panini che per altro stan bel belli nel freezer! ;D
Come ripeto ai miei allievi il tai chi e la macrobiotica non garantiscono un miglioramento della memoria a breve termine ... ma il discorso si farebbe troppo complicato dato che i tipi di memorizzazioni sono diverse e non tutte legate all'apprendimento o al cervello.

Stamattina però una lucina mi ha illuminato mentre pagavo l'autostrada (posti ispiranti ovvio!!!).

E' periodo di cotture lente, cibi che scaldano e colorano giornate bigie e umide come quella di ieri: castagne, zucche, porri, cipolle, stufati, legumi etc e anche di panini colorati per rendere più gioiose le mattine della domenica.

200 gr di farina gialla tipo fioretto
150 gr di farina integrale
150 gr di farina di grano duro
1 cucchiaio abbondante di malto d'orzo
300 gr di acqua tiepida
5 gr di lievito di birra secco o 8 di lievito fresco
semini vari (sesamo e zucca ad esempio)

Miscelate le farine con il lievito (se secco), sciogliete il malto nell'acqua (anche il lievito se usate quello fresco) e infine unite l'acqua e impastate con forza fino a ottenere una massa liscia e non appiccicosa. Lasciate che la farina assorba l'acqua e trattenetevi dall'aggiungere una o l'altra fino a completo assorbimento, cosa che avviene dopo almeno 5/8 minuti di lavorazione.
Fate una palla, copritela con un panno umido e mettetela in luogo caldo e privo di correnti a lievitare.
Una volta raddoppiata di volume, rompete la lievitazione con un bel cazzotto e reimpastate velocemente unendo i semini e dando la forma desiderata. Io ho fatto tante palline e le ho messe nella teglia da muffin, metodo pratico e veloce per ottenere dei panini tutti uguali.
Fate raddoppiare di volume e cuocete in forno caldo a 200° fino a quando i panini non saranno dorati o il fondo non suonerà vuoto.

martedì, ottobre 27, 2009

Risotto radicchio, zucca e sentor di fungo



Questa volta ho messo insieme le mie fissazioni: riso, zucca, radicchio e funghi e pure le variazioni sul lievito alimentare, tutte cose che mangerei tutti i giorni se non fosse che l'eccesso di qualsiasi cosa in modo prolungato tende a procurarmi una noia mortale ;)
Vero che ho una bella zucca in esposizione in cucina, i funghi (giappo e non) presenti sempre secchi o surgelati, etc: le tentazioni devono essere sempre a portata di fantasia.

Come ho ripetuto sovente, ho nel dna il chicco di riso, credo di aver imparato a girar il risotto a 5 anni e a farlo a 7, oltre al fatto che i miei guardano ancora con sospetto un pacco di riso sotto i 2 kg.
Questo per dire che pur amando in modo spropositato il riso integrale, però per i risotti proprio non va bene, non rilascia la giusta quantità di amido e ha tempi di cottura troppo lunghi (il risotto non si è mai fatto con il riso integrale visto che la pilatura del riso ha qualche secolo). Quindi per un buon risotto comprate un carnaroli o un vialone nano di buona qualità, non risparmiate e magari cercatelo nei piccoli rivenditori tanto non lo mangerete tutti i giorni e godetevelo ;DDD.
Come non va bene l'integrale non van bene i risi lunghi, l'arborio o il roma che son più adatti a minestre o dolci e dò per scontato che non prendiate mai in considerazione il parboiled ;).

Le temperature in questi giorni fan sù e giù e oggi par di nuovo estate, ma le zucche abbondano e son dolcissime quindi meglio approfittarne. Potete anche comprarne più di una e metterla in balcone o in cantina coperte con la carta di giornale, durano qualche settimana e avrete sempre una scorta sicura di una delle migliori verdure dolci naturali da trasformar in quel che volte dalla minestra alla marmellata.

3 etti di carnaroli
2 scalogni tritati
una tazza di zucca a pezzetti
un radicchio lungo
3 cucchiai di olio extra vergine
1/2 bicchiere di vino bianco
brodo vegetale qb
2 porcini secchi
2 cucchiai di variazione ai funghi

Riducete in polvere i funghi secchi , tagliate a striscioline il radicchio e mettete da parte.
Scaldate in una pentola dal fondo pesante l'olio e fate soffriggere lo scalogno. unite la zucca e saltatela per qualche minuto poi unite il riso. Fate tostare per bene e poi unite il vino bianco. Fate sfumare e portate a cottura il riso unendo il brodo a mestoli. Quasi a cottura ultimata del riso unite la polvere di funghi e poi il radicchio. Cotto il riso, spegnete il fuoco unite un cucchiaio di olio e mantecate con la variazione ai funghi (che ovviamente per i non macrobiotici o vegani può essere omessa e sostituita da altro...;D).

mercoledì, ottobre 21, 2009

Pastaaaaaa



E' vero che nel dna ho solo riso e gnocchi, ma fare la pasta mi da una gran gran soddisfazione! Non avendo potuto imparare da nessuno in famiglia, anni fa feci un corso con le sorelle Simili proprio per imparare da delle vere "sfogline" bolognesi come impastare, tirar e dar forma alla pasta, lezioni che son sempre valide sia che si usi l'uovo sia che si prediliga, come nel mio caso, farne a meno.

A parte le mani, la buona volontà e dell'ottima farina le uniche cose che possono essere utili sono una spianatoia di legno, visto che la pasta ha bisogno di calore e acciaio o plastica non si addicono molto, e il vassoio a rete per far asciugare la pasta. Entrambi possono essere sostituiti, soprattutto se non pensate di far pasta tutte le settimane o comunque spesso, dal tavolo della cucina (se di legno ovvio...) e da un canovaccio pulito e senza odor di detersivo molto ben infarinato.

E' un modo divertente per passare un pomeriggio con le amiche con i nipoti o con i figli (da piccola ero la forza lavoro dei chili di gnocchi che produceva mia mamma due volte al mese ... ne ho ricordi bellissimi).


300 gr di farina di grano duro
2 cucchiai di funghi secchi ridotti in polvere
acqua tiepida qb
1 cucchiaino d'olio

Le dosi son ad occhio o meglio a mano visto che la consistenza deve essere simile a quella del lobo dell'orecchio e assolutamente non vi deve rimaner l'impasto attaccato alle mani.
Impastate il tutto e lavoratelo a lungo dando il tempo alla farina di assorbire bene l'acqua e aggiungetela a cucchiaini visto che è più facile aggiungere acqua alla farina che rendere asciutto un impasto troppo umido.
Fate una palla e lasciatela riposare coperta per almeno un'ora.
Fate tante biscioline e ricavatene delle palline piccole che passerete sullo rigagnocchi o su una forchetta o sulla spianatoia a seconda che vogliate ottenere degli strascinati o un simil gnocchetti sardi. E' tutta questione di allenamento e voglia di provare.
Fate asciugare bene o su un vassoio o su un canovaccio infarinato.
Cuocetela in acqua bollente salata per pochi minuti e conditela a vostro gusto (io ci ho messo della zucca saltata in padella con cipollotti e noce moscata).

mercoledì, ottobre 14, 2009

Variazioni....



Assenza un po' lunga dovuta a una serie di casini infiniti che mi han costretto a casa e al pc giocattolo con cui al massimo navigavo in rete (e pure per poco) e rispondo alle mail (e pure poco) ... se per lavoro sei abituata a uno schermo delle dimensioni di un televisore al plasma grande allo schermino da bambola non ti ci abitui di certo ;D

In compenso ho cucinato - anche pulito casa, fatto cambio armadi e altre robine amene - e mi son fatta venire in mente delle variazioni sul lievito alimentare dovute all'asserzione di un'amica "ho preso il lievito alimentare non so perché ma certa che tu me lo avresti spiegato".

Piccola premessa
Il lievito alimentare in fiocchi o polvere non serve a far lievitare un bel nulla ma è un insaporitore, ha una bella serie di vitamine b e ha un uso alimentare e non terapeutico.
I vegani sostengono che somigli al formaggio come sapore....nulla di più falso, somiglia al formaggio come io somiglio a monica bellucci (e mi mancano molti cm in tutti i sensi), quindi non illudetevi, se decidete di rinunciare al formaggio smettetela anche di cercare dei surrogati. E' come con la carruba è buona, a me piace un sacco, ma non ha nulla a che fare con il cioccolato e se si sostiene il contrario è perché non ci si ricorda più i sapori ;)

Detto ciò amo moltissimo il lievito alimentare e lo uso spesso e volentieri sulla pasta o nel riso e partendo da una serie di informazioni e ricette in rete mi son inventata una serie di variazioni saporite.
Tutte le variazioni van messe nel frullatore o nel bimby e polverizzate ;), conservato in un barattolo dura a lungo e non attira le farfalline (è tra le poche cose che quest'estate non son state visitate)

Queste son solo idee ... la fantasia si può sfogare parecchio ;)


Variazione ai funghi (ottima per i risotti e nella pastina in brodo)

6 cucchiai di lievito
4 cucchiai di mandorle pelate
5 funghi secchi

Da aggiungere prima di servire o sul fondo della ciotola per brodini saporiti.

Variazione sciuè sciuè (ottima con gli spaghetti)

6 cucchiai di lievito alimentare
6 di pane raffermo
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
1 peperoncino
1/2 cucchiaino di aglio in polvere (quello fresco fa far la muffa)

In una padella con olio caldo, unire il preparato, saltare per un minuto e unire gli spaghetti

Variazione verde (ottima con pasta e zucchine o broccoli)

6 cucchiai di lievito alimentare
4 cucchiai di pistacchi
2 cucchiaini di prezzemolo tritato

Idem come sopra ma con le verdure e a parte la mollica.

Variazione macrogiappo (ottima nel riso integrale)

6 cucchiai di lievito alimentare
4 cucchiai di mandorle
1/2 cucchiaio di nori in polvere

giovedì, ottobre 01, 2009

Il mistero delle polpette




Altra cosa che amo follemente son le polpette ... deve essere dna: mio padre è riuscito per anni a mangiare quelle del collegio e a ricordarle con affetto, mia madre fa polpette e polpettoni spettacolari, mio nipote le ruba dai piatti.


Le polpette (e i derivati come i ripieni per le verdure) fan parte dei cibi coccola, quelli che si chiedono alla mamma quando si è casa con la febbre o quando si va a pranzo dopo settimane di latitanza.
O che ci si fa da soli quando si hanno avanzi non rimpacchettabili in altro modo o un nuovo regalo che produce l'ingrediente misterioso ogni dieci giorni circa .... 


Al fatto che o mi si regala buoni per i libri o farmi regali non è semplice ci si son rasseganti in parecchi: son riuscita a ottenere una levigatrice, pezzi di tatuaggi, telai di varie dimensioni etc ... quest'anno ho lasciato in giro indizi evidenti (tipo da gennaio...e compio gli anni a luglio) di volere questa cosa qui ;) e son stata esaudita  Forse per la paura di una mia reazione al non esaudimento del desiderio ... ;D
Ora troneggia sotto il tavolo di cucina e almeno una volta a settimana viene tirato fuori e messo in funzione per latte di soia - e di conseguenza il tofu - o latte d'avena. Devo ancora sperimentare il latte di riso e quello di mandorle.
Se fate un uso notevole di latti vegetali o di tofu è un acquisto da meditare, visto che si ammortizzano i costi velocemente e il sapore è notevole ;)


Se avete fatto il tofu con le mie vecchie istruzioni, tenete conto che si saltano tutti i passaggi di ottenimento del latte e insozzamento di mezza cucina e si parte direttamente dal latte.
Esistono diverse macchine per il latte di soia, gironzolate in rete e trovate quella che vi piace di più (fate anche un controllino su ebay, a volte si trovano delle vere occasioni).


Ora però mi ritrovo a dover far qualcosa con l'okara, ovvero la soia frullata e cotta che avanza dalla produzione del latte. La si può dare ai cani ma io ho una gatta che mi ringhia se provo a darle una roba simile, farci il pane, l'addensante per le minestre o le polpette.


Quindi polpette!!!


200 g di okara
1 tazza tra zucca e zucchine cotte
1/2 tazza di piselli cotti
1/2 tazza di briciole di pane o pane vecchio
una manciata di prezzemolo tritato
1 cucchiaio d'olio extra vergine
sale
pepe


Procedura standard per i polpettoni... mescolate tutto o con un cucchiaio o con il mixer unendo il pane alla fine per asciugare (ma non troppo) l'impasto. Fate delle palline, schiacciatele leggermente e mettetele su una placca da forno unta e cuocetele per 15 minuti a 180°. Potete fare anche un unico polpettone, avvolgerlo in un telo, chiuderlo ben stretto e cuocerlo al vapore oppure se volte fare una cosa più maialosa potete friggerle ;)

martedì, settembre 22, 2009

Soba in brodo con tofu secco



Chi mi legge da un po' sa che amo ogni forma di noodles e pasta lunga ... la soba in particolare ha il potere di rendermi felice almeno quanto un bel piatto di spaghetti artigianali.

In Giappone ho assaggiato spettacolari piatti di soba e udon fatti a mano, godendomi il fatto che risucchiare i noodles sia cosa da fare persino in modo molto sonoro (lì però si allenano fin da piccoli a farlo senza sparger condimento o brodo bollentissimo ovunque e senza provocarsi ustioni di 3° ;)).
La soba ha poi un forte potere riscaldante quindi è perfetta in inverno o quando le giornate son bige e le case si raffreddano prima dell'accensione deli termosifoni.

E quindi visto che il tempo ha rinfrescato, anche se non abbastanza per i miei gusti, ho inaugurato il periodo brodini e minestre.

2 tazzie di brodo dashi
2 etti di soba
2 cucchiai di cipollotto (parte verde) o di erba cipollina
80 gr di tofu secco
1 cucchiaio di olio di sesamo
2 cucchiai scarsi di salsa di soia
1 cucchiaio di mirin

Per il brodo
- non unite la soba al nostro tradizionale brodo di verdure, non vanno molto d'accordo anche se tutti i gusti son gusti e uno può mangiare pure la pizza all'aglio con la marmellata
- scegliete se farlo
fresco usando acqua, tonno in scaglie (katsuo-bushi in vendita nei negozi di alimenti giappo o etnici) e alga kombu (non un'altra alga, come ho detto spesso non si sostituiscono a vicenda)
o usare il dashi in polvere avendo l'accortezza di scegliere quello privo di glutammato monosodico

Dashi fresco da usare per le zuppe compresa la zuppa di miso

5 tazze d'acqua
10 cm di kombu
15 gr di katsuo

Pulite la kombu con un pannetto umido, mettetela sul fondo della pentola e coprite di acqua. Portate a bollore, togliete la kombu, unite il tonnetto e fate sobbollire per 15 secondi. Togliete da fuoco e filtrate. Il brodo potete congelarlo o conservarlo in frigo per 2 o 3 giorni. Il brodo deve essere chiaro e dal sapore delicato.
Se lo fate con il preparato fate bollire l'acqua e unite un cucchiaino di preparato.

A questo punto cuocete la soba, sciacquatela bene sotto acqua fredda e mettetela da parte.
Saltate il tofu secco in una padella con olio e qualche goccia di salsa di soia (se lo mettete nel brodo così com'è avrà il sapore della gomma da cancellare).
In una pentola versate 2 tazze abbondanti di brodo, unite la salsa di soia e il mirin (assaggiate per verificare che non sia troppo salato, se si unite ancora del brodo) e infine unite la soba ben scolata e sciacquata. Prima di servire cospargete di erba cipollina o cipollotto.

martedì, settembre 15, 2009

Perché non è solo Giappone....

Breve breve post sugli ultimi 3000 e fischia km percorsi e così faccio felici i curiosoni e gli amici ;D.

Per andar dove? Ma alle Channel Islands!
se come il 98% delle persone a cui l'ho detto risponderete "dove????" beh, Jersey e Guernsey stan davanti a Saint Malò, son isole britanniche, paradisi fiscali e naturali spettacolari dove se non si ama il trekking (o la vela seria) e il mare freddo (e mangiar pesce a quasi tutti i pasti) è meglio non andare o si rischia di annoiarsi in due giorni ;D

Oltre a trekking lungo le coste
a passeggiate in spiagge semi deserte con le maree tra le più alte d'Europa

... se non molli gli ormeggi la mattina, la sera ti puoi trovare così...


e a un paio di parrish fair stile miss marple e ispettore barnaby, senza omicidio, sigh, ma con i saltimbanchi, le esibizioni dei taglialegna e le gare per la torta più buona e la rapa più grossa


ho anche realizzato uno dei miei sogni infantili con il Gerald Durrel Wildlife Center! ;)